non è un formaggio ma un latticino. Si produce facendo cuocere il siero di latte rimasto dopo la coagulazione della caseina durante la produzione del formaggio. Il fatto di essere un latticino ottenuto dallo "scarto" della lavorazione ha sempre caratterizzato la ricotta come un alimento povero con poche calorie, ideale per i regimi ipo-calorici o a basso contenuto di colesterolo.
Sul mercato, oggi giorno si trovano 3 tipi di ricotta: oltre a quella ottenuta con latte di mucca, ci sono prodotti ricavati da latte di pecora e di bufala. Secondo l'Inran la ricotta vaccina ha una percentuale media di grassi del 10.9 per un totale di 146kcal per cento grammi. Quella di pecora ha più grassi, 11.5% e un totale di 157kcal mentre la ricotta di bufala arriva al 17.3% per un totale d 212kcal.
La trasformazione del cibo ingerito in sostanze di più facile assimilazione per il nostro organismo prende nome di DIGESTIONE. La ptialina o amilasi salivare inizia la digestione degli amidi nella bocca; nello stomaco, la pepsina, responsabile della digestione delle proteine, sarà attivata dall’acido cloridrico che a sua volta non danneggerà le pareti dello stomaco grazie all’intervento protettivo di muco e mucosa; nell’intestino, invece, la bile emulsiona i grassi (più specificatamente nel duodeno); l’amilopsina (succo pancreatico) completerà la digestione degli amidi, la tripsina completerà quella delle proteine e la lipasi pancreatica scinderà i trigliceridi in acidi grassi e glicerolo; i processi digestivi saranno infine completati dal succo intestinale.