È rossa e si distingue per la presenza di sali minerali (Na, K, Ca, Fe e P) e vitamine (A, C e vitamine del gruppo B). L'impiego alimentare della barbabietola risale ai tempi degli antichi greci e romani, che già la utilizzavano non soltanto per cibarsene, ma anche per via delle sue funzioni medicinali. Dalle barbabietola viene ricavato un colorante naturale che può essere impiegato per i cosmetici, come i rossetti naturali e per la tintura dei tessuti secondo metodi tradizionali.
La barbabietola può essere consumata cruda, grattugiata o affettata sottilmente e semplicemente condita con del succo di limone oppure lessata, cotta in forno o a legna.
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La trasformazione del cibo ingerito in sostanze di più facile assimilazione per il nostro organismo prende nome di DIGESTIONE. La ptialina o amilasi salivare inizia la digestione degli amidi nella bocca; nello stomaco, la pepsina, responsabile della digestione delle proteine, sarà attivata dall’acido cloridrico che a sua volta non danneggerà le pareti dello stomaco grazie all’intervento protettivo di muco e mucosa; nell’intestino, invece, la bile emulsiona i grassi (più specificatamente nel duodeno); l’amilopsina (succo pancreatico) completerà la digestione degli amidi, la tripsina completerà quella delle proteine e la lipasi pancreatica scinderà i trigliceridi in acidi grassi e glicerolo; i processi digestivi saranno infine completati dal succo intestinale.